7) Nella tua esperienza, cosa le aziende non hanno ancora capito delle Digital PR?
Non so esattamente dirti cosa le aziende non hanno capito delle digital PR, ma so dirti cosa hanno capito le aziende che le attuano, ovvero che se non comunichi almeno 2.0 sei tagliato fuori: mi fanno sorridere quegli imprenditori che continuano a chiamare “macchina” il pc e che il cellulare lo usano solo per telefonare, e mi fanno ancora più sorridere i top manager che girano con l’iPad sotto il braccio e l’iPhone in mano ma che sanno solo accenderli e spegnerli. Rispetto alle PR tradizionali gli investimenti per una campagna di PR sul web sono alla portata anche delle piccole medie imprese che magari hanno esigenze di comunicazione diverse e ridotte rispetto alle grandi aziende, innanzitutto perché molti degli strumenti e delle applicazioni sono gratuiti e il costo maggiore è costituito dalle risorse umane dedicate. Ovviamente per le aziende più grandi che vogliono attivare serivizi di monitoriaggio i costi salgono ma il ROI del digitale resta comunque fra i più alti nella comunicazione e la ragione è che a differenza della attività di PR tradizionalo rivolte alla stampa che comportano continui investimenti, la campagna digitale può servire alla PMI, piccolo brand o albergo o evento sportivo, per crearsi una community costituita dai proprio stakeholder con cui entrare in contatto in modo diretto e comunciare direttamente. C’è ancora molta confusione nel settore e noi stessi facciamo fatica a defininirci esattamente, ma credo che il mondo della comunicazione sia cambiato così tanto velocemente che se vuoi stare al passo ed essere aggiornato e attuale devi armarti di scarpette da corsa e dirti: run baby run.
8) Quali sono i consigli che ti senti di dare a chi vuole intraprendere la tua professione in questo momento?
Penso di non essere esattamente all’altezza di dare dei consigli, ma guardandomi indietro posso osservare e analizzare il lungo percorso che ho fatto: dico siate curiosi, leggete tanto, osservate invece di vedere e ascoltate invece di sentire, fate cose diverse, confrontatevi, tenete sempre aperte le porte con le persone anche se la pensano in modo diverso dal vostro, sorridete e siate gentili ma soprattutto frequentate luoghi e ambienti diversi, è simpatico ricevere commenti da parte di amici cittadini quando sono in montagna con lo zaino in spalla e gli scarponi pronta per una scarpinata o una grigliata in baita, ma sono altrattanto simpatici e curiosi i messaggi che mi arrivano da amici montanari quando mi capita di presenziare ad eventi o sfilate con tacco 14…. mi sento camaleontica e questo mi fa stare bene in ogni posto nel mondo, senza crisi di identità.
9) Hai dei modelli (sia nel web che nel fashion) cui ti ispiri in particolare?
Nessun modello a cui mi ispiro, sono davvero troppo montanara per ispirarmi a un modello cittadino e troppo cittadina per emulare una montanara, o forse sono troppo genuina per idenfificarmi in qualcuno, sono Mirta e basta, ma se ne avete voi da suggerirmi sono tutta orecchi!
10) Un sogno per la tua carriera che vorresti si realizzasse?
Di sogni ne ho tantissimi e ogni giorno se ne aggiungono degli altri, ma quello più grande è il sogno che devo ancora fare.
11) C’è un’attività Digital della tua carriera di cui vai particolarmente fiera e che vuoi farci vedere?
Quando abbraccio un progetto lo faccio in modo totale senza risparmiarmi nulla, sono coinvolta al 100% e molto spesso, citando la frase di un amico, il mio entusiasmo è contagioso. Ho però una passione molto forte che è quella della moda e senza ombra di dubbio seguire le PR e la comunicazione di un ecobrand come DALALEO è una vera e proprio soddisfazione professionale ma soprattutto personale: è un marchio di ecobags che vengono realizzate a mano con le linguette di alluminio delle lattine di birra riciclate e cucite con un filo di cotone con la tecnica dell’uncinetto nella favelas di Salvador de Bahia. DALALEO non è solo un brand ma è una bellissima storia fatta di donne (sia in Italia che in Brasile collaborano solo donne), di sociale (nelle favelas grazie a questa collaborazione le donne riescono a mandare i figli a scuola e a farli studiare, riescono a spostarsi dalle baracche e ad avere una casa dignitosa) e di riciclo (tutte le linguette sono raccolte durante le feste e vengono poi lavate e sterilizzate e riutilizzate per creare le borse). Le infinite opportunità di lavoro dell’alluminio, materiale di cui sono composte le linguette, fa si che sia riciclabile all’infinito oserei direi immortale, quella che ieri era una pentola, oggi è una lattina e domani sarà un’elegante clutch da sera.
Essere la voce di DALALEO nel mondo è davvero un grande onore ma la soddisfazione più grande è stata a Luglio a Parigi durante la Fiera Internazionale della Moda, quando DALALEO è stato selezionato come unico brand italiano di accessori e ha sfilato con una collezione creata ad hoc di ispirazione medioevale e dedicata ai guerrieri: e in quel momento un pensiero speciale è andato alle donne in Brasile.
12) Una campagna di Digital PR che ti ha impressionato?
Rimango sempre molto colpita dalla creatività di alcune persone, e anche se le campagne bellissime dei big brand raggiungono livelli pazzeschi, la genialità sta nel riuscire a relizzare una capagna efficace con poche risorse, di riuscire a creare qualcosa di attuale, sempre nuovo, riepiendolo di contenuti divertenti, di immagini belle e messaggi chiari.
Budget a parte, vorrei farvi tre esempi di Digital PR che mi hanno entusiasmato sulle tre aree tematiche che sto seguendo ultimamente:
– Turismo: la pagina di Facebook di Tourism Austrialia http://www.facebook.com/SeeAustralia : ha superato i 3 milioni e mezzo di fan. Qual è il segreto? Secondo me sono due: la possibilità per ogni utente di contribuire e condividere i proprio contenuti sulla pagina ed il sapiente mix di diversi canali digitali per migliorare l’esperienza, ci sono oltre 100mila immagini con il tag #seeaustralia su Instagram!
– Sport: non ho dubbi che il miglior digital pr in questo momeno sia Shaun White http://www.facebook.com/ShaunWhite: campione del mondo incontrastato di half pipe (snowboard) e di skate board, ci delizia quotidianamente con scatti e video tramite la sua GoPro, il suo segreto è essere giovane, tecnologico e spontaneo, comunica esattamente quello che i suoi fans vogliono sapere usando con disinvoltura tutti gli strumenti a disposizione!
– EcoFashion: trovo l’idea del brand TOMS semplicemente geniale, ogni paio di scarpe che vendono, ne donano un paio ad un bimbo che ne ha bisogno http://www.facebook.com/toms, il marchio è americano e sta crescendo in modo esponenziale anno dopo anno: la fanpage su Facebook ha raggiunto quasi i 2 milioni di fans, su Pinterest ha 6 milla followers, su Instragram con il tag #oneforone si è creato una community di fans scatenati e su Twitter stesso tag ma con quasi 2 milioni ci cinguettatori che lo seguono. La loro forza è la coerenza del messaggio che stanno comunicando, creata la community oltre a fare delle scarpe colorate, comode e con un prezzo abbordabile, sono senza dubbio un ecobrand di riferimento.
13) Una cosa che adori e una che non tolleri del tuo lavoro.
Adoro la velocità del continuo divenire, la facilità di accesso a potenziali relazioni che si possono trasformare in delle vere e proprie amicizie e adoro godere di uno dei più grandi lussi: essere padrona del mio tempo. Mi indispettisce molto l’incoerenza e i personaggi che parlano bene e razzolano male, tipo autrici di libri su stili di vita consapevoli che poi fumano come delle ciminiere e buttano le sigarette per terra, oppure aziende che si vantano di essere green oriented ma poi non rispettano le regole basilari del buon essere sostenibile.
Intervista a cura di Francesco Giusto, Contributing Editor @presenzaonline.it
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