Dopo aver analizzato tutte le app imprendibili per il mondo del fashion shopping e dopo i ringraziamenti di rito alla mia prima fonte di informazioni, la domanda che un Geek come me si pone è :”chi si nasconde dietro questo fenomeno sempre più crescente? Quali sono i profili che spingono su questa strada e che possono portare ad un grossissimo giro d’affari?” La risposta non tarda ad arrivare poiché poco più che una settimana fa il mio fidato sito Techcrunch mi pubblica un bell’articolo sul fenomeno dell’m-commerce in cui si elencano una serie di dati interessanti.
Secondo il gruppo digitale Econsultancy (società che ha condotto la survey su un totale di 1000 persone in U.S. e U.K., tra luglio e agosto 2012) il fenomeno del multichannel retail si sta sempre più spostando sul mercato mobile (almeno così sta capitando in UK e in US).
Se infatti la proporzione di clienti che acquista tramite mobile rimane una piccola parte – circa il 28% degli americani e circa il 25% degli inglesi – c’è da sottolineare che tali percentuali sono raddoppiate da un anno all’altro: nel 2011 infatti la percentuale di chi ha fatto un acquisto tramite smartphone si attestava rispettivamente al 12% e al 13%. Il profilo di chi fa parte di questo gruppo è da ricondurre al “younger shopper” al ragazzo digitale che è cresciuto con il telefonino e ora non può fare a meno del suo smartphone: la survey infatti afferma che metà dei giovani tra i 18 e i 34 anni ha usato il proprio telefono per acquistare qualcosa, mentre il gruppo “adulti tra i 35 e i 54 anni” solo un quarto affermano di aver fatto la stessa cosa.
Ovviamente una delle prime costatazioni da fare è che i giovani shoppers sono molto più propensi ad includere il telefono nella loro esperienza di acquisto. Quando poi la domanda a cui rispondere è “Hai mai usato il tuo telefono per comparare prezzi e ricercare review su prodotti che desideri comprare?” la percentuale dei giovani shopper aumenta e diventa chiaramente leader con il 61% degli shoppers americani e il 51% degli soppers inglesi. Le percentuali calano con l’aumentare degli anni come mostrato nella figura sotto.
Altro input molto interessante è la risposta che gli intervistati hanno dato alla domanda “Quanto ritieni sia importante che un retailer venda i propri prodotti tramite canali differenti quali ad esempio in store, online, mobile?” Anche in questo caso la fascia 18-34 emerge come leader.
Gli shoppers si stanno sempre di più convertendo alla “price comparison” e alle “user’s review” con l’obiettivo di avere chiari i pro e i contro che un certo prodotto presenta in modo da effettuare acquisti più accurati e non emotivi. Tale affermazione è confermata dal grafico qui sotto dove si evidenza che metà degli shoppers americani ha usato il proprio telefono per comparare prezzi e leggere review su prodotti, mentre in Inghilterra la percentuale si attesta intorno al 43%
Importante far notare che tali percentuali nel 2011 erano nettamente diverse: solo il 20% degli shoppers americani aveva dichiarato di aver utilizzato il telefono per comparare prezzi e review, poco più bassa quella inglese, 19%.
Last but not the least, è da far notare come la maggioranza degli shoppers UK e US preferisce i siti ottimizzati per mobile alle app native. Alla prima lettura una tale affermazione mi ha fatto un attimo stranire ma poi continuando a leggere ho trovato spiegate le motivazioni [sempre secondo Econsultancy]:
- La necessità dei retailers di dover sviluppare innumerevoli app per soddisfare il frammentatissimo mercato dei sistemi operativi mobile, con conseguente alzamento dei costi
- La non sempre immediata facilità di ricerca delle app sui diversi app store (con tutto lo “Sbatti” che ne consegue: vai sull’app store, cerca l’app, se non la trovi ricercala in modo differente, scarica l’app e installala) rispetto alla relativa semplicità della ricerca online [Google docet].
Considerando che tale fenomeno a mio parere verrà trascinato da elementi paralleli quali la diffusione sempre più capillare di smartphone e la presenza della banda larga credo che sia un mercato da tenere assolutamente in considerazione, voi che ne pensate?
Leave a Reply